Implantologia Basale – Per pazienti Atrofici

Implantologia Basale – Lista tecniche

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Concetto di implantologia basale

L’implantologia basale assume il suo pieno significato nelle atrofie ossee. Il chirurgo farà affidamento sulle basi ossee del viso:

  • il processo pterigoideo dello sfenoide, l’osso alla base del cranio, l’osso corticale dove sono inseriti i muscoli pterigoideo mediano e laterale
  • il processo zigomatico del malare, osso dello zigomo, dove è inserito il muscolo massetere.
  • Il pilastro canino dove sono inseriti i muscoli della pelle del mimetismo
  • La colonna vertebrale nasale

L’implantologia basale utilizza tecniche di impianto sia assiale che laterale per costruire sul concetto di supporto corticale. Il blocco primario dell’impianto, infatti, può essere ottenuto solo mediante inserimento nell’osso compatto.

Quando si parla di Atrofia mascellare, si parla di due strade distinte e separate:

  1. O si intraprende la strada dell’innesto osseo, o del rialzo del seno mascellare
  2. Oppure si opta per le svariate tecniche basali che esistono in letteratura.

Il primo caso che prendiamo in considerazione è la tecnica degli impianti subperiostei iuxtaossei

Quando il paziente si ritrova a convivere con gravi e gravissime atrofie mascellari e mandibolari, per tornare a sorridere, bisogna intraprendere, tecniche specilistiche, che pochi studi, o dottori, sono in grado di erogare. In questa pagina racconteremo alcune tecniche capaci di ripristinare la masticazione ed il sorriso nel soggetto che soffre di edentuliaatrofica. Puoi visializzare la tecnica con le immagini alla tua sinistra

ALTRA TECNICA

Per i pazienti atrofici anche dal punto di vista dello spessore la tecnica che generalmente si utilizza sono gli impianti dnetali a lama: Gli impianti dentali a lama (detti anche endossei a lama), erano utilizzati quando l’osso del paziente presentava scarso spessore ma sufficiente profondità (mandibola atrofica che ricorda la lama di un coltello). Figura alla tua sinistra

Sviluppati dal Dr. Leonard Linkow negli anni ’70, furono impiegati con moderato successo negli anni a venire per poi essere definitivamente messi da parte.

Motivi della dismissione:

  • elevata specializzazione chirurgica necessaria per il posizionamento;
  • mancanza di osteointegrazione;
  • elevata mobilità dell’intera struttura;
  • notevoli complicazioni post-inserimento;
  • scarsa predicibilità;

ALTRA TECNICA

Un’ulteriore tecnica di ancoraggio, quando le ossa della mandibola o del mascellare sono estremamente sottili, si intraprende la tecnica degli impianti dnetali a spillo, un particolare tipologia d’impianto, dove viene inserito nell’osso estremamente sottile, dove nessun’altro diametro di impianto sarebbe riuscito ad essere posizionato.

Si cerca di inserirne il più possibile, per creare una staccionata resistente alla forza di masticazione.

Generalmente questa tecnica viene supportata con l’elettrosaldatura tra gli stessi per aumentare la solidarizzazione e creare un blocco di resistenza, sino ad osteointegrazione avvenuta.

Generalmente si una una barra in titanio, saldata a fuoco tra gli impianti

ALTRA TECNICA

Esiste un’ulteriore tecnica a disco – Diskimplant per inserimento laterale

, Questa tipologia di impianto diskimplant® è specialistica e và inserita dopo un corso, per imparare i protocolli chirurgici di posizionamento, tecnica estremamente ostica, ma che fornisce ristultati, da quello che si evencie dalle immagini dalla panoramica alla nostra sinistra.

ALTRA TECNICA

Impianti dentali a Lama, Ordinari e a spillo

Nella radiografia che si sviluppa alla nostra sinistra, possiamo notare, come in questo caso l’implantologo, si sia dato parecchio da fare, inserendo innumerevoli impianti dentali, per risolvere l’edentulia, con l’inserimento di tecniche diverse e contigue, come gli impianti dnetali a lama, gli impianti dentali a spillo che si intersecano in un supporto dentale simile ad una barra, in attesa dell’osteointegrazione, per poi fissare una protesi dentale fissa.

ALTRA TECNICA

Questa è la tecnica dello split crest, generalmente si usa, quando il paziente oltre a soffrire di scarsità ossea, presenta un osso sottile, detto a coltello, in questo caso, risulta molto difficile trovare un impianto dentale, che possa, inserirsi in quel diametro, a questo punto, si taglia l’osso in due parti con la fresa, una volta creata la divisione, è ancora troppo sottile per l’inserimento degli impianti dentali, si procede, con l’inserimento di espansori a viti, che inserite delicatamente e molto lentamente, piano piano, tendono ad allargare l’osso sottile, sino a quando, il diametro sarà sufficiente per l’inserimento dell’impianto dentale prestabilito. A questo punto si svitano le viti ad espansione, e si fora con la fresa, molto lentamente, al temine, si inseriscono gli impianti e l’atrofia è risolta.

ALTRA TECNICA

Questa è la tecnica del Pterigoideo, generalmente serve, quando il paziente edentulo nella mascella superiore, nella zona posteriore, si inserisce questo impianto dentale, perchè baipassa, la noza neza osso evitando il grande rialzo del seno mascellare. Come puoi vedere, alla tua sinistra dalla radiografica, i due cerchi in rosso, sono le zone senza osso, che sarebbero dovute essere riempite con l’osso del grande rialzo del seno mascellare, per poi attendere l’ossificazione ed inserire gli impianti dnetali ordinari, ma come vedi, con questa tecnica vengono posizionati gli impianti dentali di 18 mm e risolvono l’atrofia del paziente in quelle zone strategiche. L’impianto dentale Pterigoideo, viene inserito, nell’osso Palatino, contiguo all’osso mascellare è un osso basale che non si consuma a forma di tubero, con lamine ossee corticali estremamente dure.

ALTRA TECNICA

Questa e’ la tecnica dell’impianto Zigomatico, generalmente si usa, quando il paziente atrofico, non possiede piu’ osso mascellare frontale, vengono inseriti dai 2 zigomatici per ogni zigomo, per risolvere l’edentulia.

La nostra tecnica, meglio distribuita si caratterizza, dall’inserimento di 1 singolo impianto zigomatico per ogni zigomo, e nella parte posteriore, si creano altri due pilastri con gli impianti speciali Pterigoidei.

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